Accrocchio è la parola italiana che traduce bene il termine internazionale Kluge e significa una soluzione efficace, benché inelegante, che risolve un problema sfruttando ciò che si ha a disposizione.
  La soluzione consiste nel combinare alla meglio le risorse, vale a dire arrangiare oggetti, altri accrocchi, informazioni, procedure che si trovano a portata di mano o di cervello.
  E' efficace se produce l'effetto utile desiderato senza compromettenti effetti collaterali nocivi. Questa è l'unica condizione necessaria per il successo dell'accrocchio. Molte volte il risultato è deludente; ma talvolta può essere sorprendente e arrecare inattesi vantaggi.
  Parliamo di problema per indicare una situazione qualsiasi di ostacolo all'andamento normale, o al raggiungimento di un obiettivo prefissato.
    In questo sito l'attenzione è rivolta agli accrocchi riguardanti la biciclettta (vedi BICI-ACCROCCHI), ma ci piace segnalarne altri con cui ci siamo imbattuti.
  La natura, pur governata da rigide leggi, spesso procede per accrocchi e c'è chi ritiene che la vita sia nata così, per combinazione di sostanze inanimate già esistenti sotto l'azione di fenomeni particolari in circostanze fortuite.
  Lo stesso processo di evoluzione si può vedere come successione di accrocchi per avere vantaggio dalle circostanze e la mente umana con la sua intelligenza può essere considerata un bel accrocchio generatore di accrocchi.
  A chi vuol conoscere di più si raccomanda la lettura del libro di Gary Marcus Kluge. L'ingegneria approssimata della mente umana. di cui si riportano alcune pagine.

  La storia mostra come l'uomo, spinto dal profitto, abbia sempre tentato di valorizzare ogni risorsa disponibile.   Nei tempi recenti, la produzione industriale ha impegnanto sempre più uomini e macchine alla continua ricerca e produzione del nuovo e del migliore.
  Sono così comparse moltissime novità, efficaci o meno, utili o meno. Il desiderio di ricchezza ha portato anche alla produzione di oggetti superflui, ma accattivanti giusto per venderli a buon prezzo. E' tendenza di molti mercanti a perfezionare la loro arte e ingenerare bisogni nel popolo dei consumatori, spingerli ad acquistare, consumare rapidamente, gettare via per riacquistare il nuovo.
  Dopo l'euforia della rivoluzione industriale, del progresso e benessere a oltranza, oggi si comincia a riflettere sugli aspetti indesiderati come l'alterazione dell'ambiente e del clima e si vorrebbe porre freno almeno al loro crescere.
  Purtroppo l'illusione del benessere ha alterato anche le nostre coscienze, perciò la società attuale tende a rifiutare le limitazioni e a non accettare rinunce che potrebbero essere necessarie.

  A nostro avviso i processi di produzione e trasformazione di beni della società dovrebbero essere molto più attenti ai problemi di efficienza, risparmio, riuso, riciclo e smaltimento. Ci associamo a quanti meglio di noi predicano queste idee auspicando che il ciclo di ogni componente di un prodotto si chiuda riportandolo a qualcosa di naturale, quando la sua vita è finita.
  Salutiamo con piacere la nascente industria dello smaltimento e speriamo che l'ingordigia dell'oro non spinga chi vi opera verso fraudolente operazioni giacché sulla natura in molti lavoriamo nel modificarla ma solo pochi agiscono per tutelarla.
  E' nel miglioramento e nel riciclo delle macchine semplici, dove la grande industria non sempre riesce ad arrivare, che l'individuo spinto dal bisogno o dalla sensibilità trova campo libero per creare accrocchi.
  Anche l'informatica offre grande spazio per l'accrocchio nel campo del software dove l'abbondanza di dati, oggetti e procedure consente le soluzioni individuali più varie e talvolta più efficaci di quelle della grande azienda.
  Tali circostanze conferiscono all'accrocchio una patente di democrazia, di libertà e di ecologia e lo contrappongono al prodotto industriale, elegante, blasonato e aristocratico.
  Il nostro studio sarà comunque limitato alla bicicletta, che riteniamo il più semplice mezzo di locomozione ed anche quello a noi più noto.